Il Territorio del Bacino Imbrifero Montano del Tronto, pur sostanzialmente omogeneo dal punto di vista urbanistico e socio-culturale, presenta interessanti elementi di diversificazione. Nel ristretto profilo dei 65 km che separano il Comune più a monte (Arquata del Tronto) da quello più a valle (San Benedetto del Tronto), con un’altimetria che da 780 msl declina al livello zero della Riviera Adriatica, è possibile immergersi in un territorio dalle mille sfumature che contempla ambiente planiziale, zone collinari e montagna.
Tali caratteristiche rendono l’area molto interessante dal punto di vista dei potenziali turistico-ricettivi. Se a ciò si aggiungono gli elementi storico-culturali, il patrimonio architettonico e le produzioni artigianali e agroalimentari tipiche, si comprende la forte vocazione ricettiva della zona.
A monte le due Aree Parco: quella dei Sibillini e quella dei Monti della Laga. Il Vettore, che svetta maestoso monopolizzando la scena, delimita il c.d. Versante della Magia di cui Montegallo fa parte a pieno titolo.
I Sibillini nel medioevo erano infatti conosciuti in tutta Europa come regno di negromanti e fate. Fra le numerose leggende le più famose sono quelle della Sibilla, “Illustre profetessa” che viveva in una grotta sita sull’omonimo monte e quella di Pilato secondo la quale il corpo esanime del famoso procuratore romano fu trascinato da alcuni bufali nelle acque rosseggianti del “demoniaco” lago, sito nell’alta incisione valliva che attraversa longitudinalmente il massiccio del Vettore.
In tutto questo settore, unitamente a belle faggete d’alto fusto, vegetano alcune specie rare come la stella alpina e la genziana ed è possibile incontrare anche il lupo, l’astore e l’aquila reale. Per quel che concerne la Laga, invece, il territorio BIM è ricompreso nel c.d. Distretto “Via del Sale” che ricomprende gli unici due Comuni marchigiani del Parco: Arquata del Tronto ed Acquasanta Terme.
Le foreste che ammantano i contrafforti settentrionali dei Monti della Laga costituiscono l’elemento ambientale di maggior pregio, tra cui spicca il Bosco di San Gerbone, uno dei meglio conservati in Italia. I piccoli borghi costruiti in pietra arenaria con le caratteristiche balconate di legno sono diffusi e aggrappati alle montagne immersi negli antichi castagneti con alberi monumentali che hanno costituito per secoli la principale fonte economica del territorio.
Nella vallata scorre il Tronto, tra bancate di arenaria e depositi di travertino, la pietra con cui sono stati realizzati i pittoreschi paesi della vallata e la città di Ascoli. Nel fondovalle, essenzialmente nel settore con esposizione meridionale, si rinvengono ancora antichi vigneti rupestri dove sono sopravvissuti antichi vitigni come il “pecorino”, un’uva bianca, forse già nota alle popolazioni pre-romane dell’area.
Scendendo a valle il paesaggio, cui fa da baricentro la Valle del Fiume Tronto, appare in tutta la sua
bellezza arricchita da pittoreschi centri storici, appollaiati sulla sommità dei colli, quasi a guardia dei terreni sottostanti, ben curati e così saggiamente coltivati. Tra le meraviglie architettoniche svetta senza dubbio Ascoli Piceno, la Città delle Cento Torri, quasi interamente rivestita di un bianco manto di travertino, materiale autoctono che valorizza la qualità artistica ed i mille incanti del Centro Storico.
Nonostante la Valle del Tronto sia stata interessata negli anni da un processo di insediamento produttivo, mano a mano che ci si allontana dal greto del Fiume il territorio si presenta ancora intatto ed equilibrato nelle sue specificità. Qui alle tradizionali attività agricole, prevalentemente vocate alla coltivazione della vite e dell’oliva, si affiancano le produzioni agroalimentari: salumifici, caseifici, laboratori per la produzione di prodotti da forno, frutta ed ortaggi conservati, miele, prodotti biologici, per non parlare dei frantoi, delle cantine e dei tartufi.
Il recupero di edifici e strutture che incarnano il senso vero della ruralità, la riscoperta di antichi mestieri, la valorizzazione dello spirito di ospitalità, tipico delle famiglie e della cultura picena costituiscono un interessante elemento di diversificazione e integrazione di reddito per molte famiglie.
Impossibile infine non menzionare la Riviera delle Palme, uno degli indotti balneari tra i più noti ed
apprezzati della Riviera delle Palme, che trova in San Benedetto del Tronto un’ideale piattaforma logistica oltre che un delizioso centro marinaro.
Fonti: GAL PICENO, PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI, PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI
DELLA LAGA
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